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TogglePerché registrarsi su un sito
Introduzione
Quando si naviga in Internet e si consultano siti web aperti alla produzione di contenuti, o che erogano servizi gratuiti, o a pagamento molto spesso viene richiesta una registrazione al sito web, ovvero la specificazione delle proprie generalità e di alcuni dati sensibili e successiva memorizzazione negli archivi elettronici del sito stesso. Ecco Perché registrarsi su un sito. Senza questa adesione, in alcuni siti, è tuttavia possibile continuare a consultare “anonimamente” i contenuti ma vengono precluse le funzioni cosiddette di partecipazione o interazione mediante cui un utente iscritto e quindi anagrafato nell’archivio del sito può interagire con altri membri regolarmente iscritti, proporre ulteriori contenuti o usufruire di servizi specifici.
REGISTRAZIONE
Ma perché viene richiesta la registrazione a un sito e non è possibile invece interagire da semplici ospiti o guest (utenti non registrati)? È impossibile risolvere la domanda fornendo una sola risposta. Le risposte sono molteplici, afferiscono a molte tematiche, le quali vanno ben oltre il singolo sito web, nascono dalla semplice ma oramai necessaria (dati, nella realtà odierna, i livelli dell’utilizzo di Internet) registrazione per scopi organizzativi e funzionali del Web-Master, sfociando poi nell’ambito giudiziario civile e penale. In questo articolo, per ragioni legate alla comprensibilità dell’uso comune e per evitare digressioni eccessivamente minuziose, cercherò di limitarmi a esaminare gli aspetti che ritengo principali per l’utilizzo precipuo di un sito web.
LE MOTIVAZIONI
La registrazione a un sito web solitamente apre l’accesso alla produzione di contenuti, all’interazione, alla fruizione di un servizio e/o documentazione, all’acquisto di uno o più articoli, a una visibilità di cui altrimenti, per ovvi motivi, non si potrebbe godere. Se venisse autorizzato l’accesso a questi servizi senza una preliminare registrazione o, in estrema ipotesi, fornendo solo le generalità indispensabili, i gestori di un sito web riceverebbero una accozzaglia disorganizzata di informazioni e dati a cui sarebbe difficile dare un ordine e una coerenza logica.
Si ipotizzi un sito web in cui ciascun utente, in modalità quasi anonima, possa liberamente pubblicare dei pensieri, delle immagini, dei video o, per intenderci un post, indicando soltanto il proprio nome e cognome. Si ipotizzi che, a ogni pubblicazione, l’utente, senza prestarci troppa attenzione, commetta errori di battitura indicando nomi e cognomi sempre diversi. Ciò provocherebbe due problemi di carattere gestionale: in primo luogo non si riuscirebbe a risalire all’autore dei post e non si riuscirebbe a determinare se si tratti dello stesso autore o no; in secondo luogo, volendo creare uno storico dei post pubblicati da un autore, a causa di una simile gestione dei dati non sarebbe pensabile e fattibile. Con la registrazione, invece, l’utente verrebbe anagrafato nei registri elettronici con un numero identificativo univoco, e tutte le sue pubblicazioni, partecipazioni, acquisti, interazioni, verrebbero tracciate e memorizzate perché identificate con suo numero identificativo, quindi da registrazione effettuata l’utente e la sua anagrafica per il sistema diventa un numero univoco.
Ipotizziamo invece il caso di un sito web che offre servizi a pagamento senza registrazione. Se un utente, per assurdo, pagasse il servizio senza indicare le proprie generalità, neanche i dati al momento del pagamento e nel tempo, riscontrasse problemi tecnici dovendo quindi chiedere assistenza tecnica, i gestori del sito non riuscirebbero a risalire a dati esatti di quell’utente,
questo a svantaggio prima dell’utente e in un secondo luogo del fornitore che per termini di legge deve fornire una determinata garanzia sul prodotto/servizio venduto, perché usato in modo “anonimo” e non riuscirebbero a enumerare e recuperare tutte le volte in cui quell’utente ha richiesto assistenza e il motivo della richiesta. Le conseguenze, come si evince chiaramente, sarebbero numerose e gravi e sui gestori del sito cadrebbe il peso di una grande responsabilità per aver erogato un servizio magari a pagamento senza riuscire ad assicurarne la stabilità e nell’impossibilità di fornire una adeguata assistenza tecnica.
Per ultimo, ma per scopi commerciali certamente no, si ipotizzi di voler essere visibili presso un sito web molto popolare e frequentato (Social) o di voler esser visibili presso un social network il cui bacino d’utenza copre buona parte della popolazione mondiale. In questo specifico caso, per ragioni logiche, un utente anonimo non godrebbe di alcuna visibilità, anzi, potrebbe essere sponsorizzato come un utente anonimo o come l’utente anonimo, poiché tutti possono essere anonimi nel senso testuale del termine e visibilmente non verrebbe determinata alcuna distinzione, provocando un conflitto fra due “identità anonime”. Inoltre, come potrebbe un utente anonimo sponsorizzarsi ed essere rintracciato?
BREVI CONCLUSIONI
I casi esaminati sono stati volontariamente semplificati e menzionati per facilitarne la comprensione e per evidenziare le ragioni per cui viene richiesta la registrazione a un sito web, anche ipotizzando casi irreali e irrealizzabili tecnicamente. Le problematiche da affrontare sono troppo complesse per essere adeguatamente sintetizzate in un solo articolo. Proverò tuttavia a trattarle e semplificarle in più articoli, in modo da agevolarne la lettura. Perché registrarsi su un sito
È appurato che la registrazione a un sito web è indispensabile per ricevere informazioni organizzate, coerenti, elaborabili e utilizzabili per fornire servizi, assistenza tecnica o per vendere articoli. Alla stregua di un qualsiasi contratto siglato presso un fornitore per l’erogazione di un servizio, che prevede la specificazione dei propri dati sensibili, il proprio domicilio, il proprio recapito telefonico, etc.; anche online, per gli stessi e altri motivi, è una prassi ineliminabile e che le nuove legislature spingono ad utilizzare per riuscire a ridurre frodi, spam. Malaware e virus.